La Tossina Botulinica è un neuromodulatore prodotto dal batterio Clostridium Botulinum tipo A. Da qualche anno si stanno facendo studi sulla possibilità di utilizzare questa tossina nella Disfunzione Erettile maschile.
Se quasi tutti conoscono l’uso della Tossina Botulinica per il trattamento delle rughe, soprattutto quelle della fronte, quelle perioculari e periorali, non molti sono a conoscenza di altri usi del Botulino come quello per risolvere le spasticità muscolari o l’incontinenza urinaria da contrazioni involontarie della vescica.
Molto pochi sono coloro che sono a conoscenza di questa nuova applicazione del Botulino nei disturbi dell’erezione.
Meccanismo d’azione del botulino
Qual è il meccanismo d’azione svolto dal Botulino in questa applicazione?
Si tratta della stessa azione che il Botulino esercita in tutte le applicazioni che abbiamo visto, e consiste nel blocco temporaneo dell’innervazione autonomica a livello della trasmissione dello stimolo al muscolo interessato, in questo caso la rete muscolare che circonda i vasi dei corpi cavernosi. Si produce così il rilassamento della parete dei vasi con conseguente aumento dell’afflusso sanguigno e miglioramento dell’erezione.
Materiali e metodi
La Tossina Botulinica viene diluita in Soluzione fisiologica e viene iniettata direttamente nei corpi cavernosi con un ago sottilissimo in piccoli boli in modo che si distribuisca sulla superficie più ampia possibile. Si può utilizzare, per ridurre il disturbo causato dalle iniezioni, o una crema anestetica, da applicare alla cute peniena almeno 30 minuti prima, o un anestetico (lidocaina) per infiltrazione alla base del pene, cui consegue un’anestesia completa dell’organo che scompare dopo 1 ora circa.
Risultati
Dopo alcune ricerche prospettiche in doppio cieco sull’uomo, tese a valutare l’efficacia e i possibili effetti collaterali di questo utilizzo, una ricerca retrospettiva recente su 218 maschi affetti da deficit della funzione erettile non responsiva ai farmaci usati tradizionalmente per risolvere il problema come gli Inibitori orali della 5-Fosfodiesterasi, nonchè i farmaci utilizzabili per iniezione intracavernosa a base di prostaglandina E1 ha permesso di constatare il recupero di una risposta soddisfaciente a questi farmaci dopo avere iniettato nei corpi cavernosi di questi pazienti 100 unità Internazionali di Tossina Botulinica di tipo A.
Conclusioni
Risultati senz’altro soddisfacienti che richiedono comunque la continua assunzione, da parte dei soggetti trattati, della terapia farmacologica che senza Botulino risultava inefficace.
Altrettanto importante è che in nessun caso si sono osservati effetti collaterali legati al Botulino, mentre solo in pochi casi si è registrato un minimo dolore locale e qualche piccolo ematoma legato alle iniezioni.
Anche nella mia esperienza la risposta al Botulino vale senz’altro la pena di essere saggiata quando si evidenzia una mancata risposta alla terapia farmacologica, prima di passare a forme di trattamento più impegnative.