FISIOLOGIA DELL’EIACULAZIONE
La fisiologia dell’eiaculazione è caratterizzata da tre fasi distinte: l’emissione del liquido seminale, la chiusura del collo vescicale e l’espulsione del liquido seminale.
Il corretto sviluppo di queste tre fasi dell’eiaculazione è sotto il controllo del sistema nervoso autonomo, in particolare del sistema nervoso simpatico attraverso i gangli spinali e il plesso ipogastrico. Certamente la chiusura del collo vescicale, ovvero l’indennità del sistema sfinteriale sottovescicale, resta il passaggio cruciale di tutta la dinamica eiaculatoria.
Infatti, lo sfintere interno e il collo vescicale sono localizzati prossimalmente ai dotti eiaculatori, pertanto la loro contrazione e chiusura permettono al liquido seminale di procedere in avanti prevenendo l’eiaculazione retrograda. Contemporaneamente lo sfintere esterno che è localizzato distalmente ai dotti eiaculatori rimane chiuso durante l’emissione dello sperma e si apre all’espulsione dello sperma.
CHIRURGIA PELVICA
A conferma di ciò, dopo chirurgia della pelvi o del retroperitoneo i disturbi dell’eiaculazione possono essere individuati proprio nei disturbi neurogenici del collo vescicale. Per esempio, nel corso di linfadenectomia retroperitoneale per tumore testicolare, non è infrequente la rimozione dei gangli simpatici che si proiettano verso il plesso ipogastrico; questo evento interrompe lo stimolo efferente per l’emissione dello sperma e per la chiusura del collo vescicale. In realtà è possibile preservare tali efferenze nervose isolando e risparmiando il plesso ipogastrico anteriormente all’aorta al di sotto dell’arteria mesenterica inferiore almeno da un lato. Ed ancora di più, se una dissezione meticolosa risparmiasse entrambi i lati, si potrebbe sperare di mantenere un’eiaculazione anterograda quasi nel 100% dei casi.
Durante la cistectomia radicale per tumore vescicale e, ancora di più, durante la prostatectomia radicale per carcinoma l’eiaculazione viene persa per la totale rimozione degli organi deputati al trasporto e all’emissione del liquido seminale. Andrebbe, tuttavia, ricordato che in alcune tecniche, cosiddette “seminal and nerve sparing”, la cistectomia può permettere, oltre al mantenimento della continenza e della funzione erettile, il mantenimento dell’eiaculazione nel senso di emissione ma non di espulsione per la presenza di eiaculazione retrograda.
Nel caso di resezione del retto, la chirurgia non prevede il risparmio dei plessi nervosi responsabili dell’eiaculazione, pertanto tale intervento è gravato da un alta percentuale di eiaculazione retrograda.
CHIRURGIA ENDOSCOPICA DELLA PROSTATA E DEL COLLO VESCICALE
Ugualmente, però, la chirurgia endoscopica della prostata e del collo vescicale per patologie benigne causa nella stragrande maggioranza dei casi un’eiaculazione retrograda.
In tutti questi interventi si determina una apertura costante del collo vescicale che facilita il passaggio dello sperma in vescica. È infatti evidente che la via anterograda è ad alta pressione per la presenza dello sfintere striato intatto ed il liquido seminale va verso il sito di minore resistenza.
CONCLUSIONI
In conclusione si può dire che tutta la grande chirurgia eseguita nella regione periaortica e pelvica (compresi gli aneurismi o la chirurgia traumatologica) può causare disfunzioni dell’eiaculazione di natura neurogenica con assenza di emissione dello sperma oltreché di mancata chiusura del collo vescicale e che tutta la chirurgia endoscopica della prostata e del collo vescicale determina costantemente eiaculazione retrograda per un deficit puro del collo vescicale.