Incontinenza urinaria femminile da stress

Rubinetto Incontinenza urinaria

Un’osservazione preliminare: l’incontinenza urinaria femminile, come quella maschile, essendo attinente alla vescica urinaria e non all’apparato genitale, è di competenza urologica.

Detto questo, è importante ricordare che, dopo i 50 anni, il 60% delle donne presenta delle manifestazioni più o meno importanti di incontinenza urinaria
Conosciamo 3 tipi di incontinenza nella donna:

  1. L’incontinenza da stress (o da sforzo)
  2. L’incontinenza da urgenza
  3. L’incontinenza di tipo misto che è la sommatoria dei due tipi precedenti.

Dell’incontinenza da urgenza ho pubblicato un articolo specifico in questo sito che prende in considerazione le varie opzioni terapeutiche a disposizione oggi. Ci occuperemo qui esclusivamente dell’incontinenza da stress.

Incontinenza da stress

L’incontinenza da stress è una perdita involontaria di urina che si manifesta facendo degli sforzi, come semplici esercizi in palestra o gli sternuti o i colpi di tosse, ma che può manifestarsi, nelle forme più avanzate, anche semplicemente camminando.
Questo tipo di incontinenza,  nelle forme più modeste, può trarre beneficio da esercizi del pavimento pelvico soprattutto se è secondaria ad un abbassamento dell’uretra.

Nelle forme che invece riconoscono la loro causa in una incompetenza sfinterica vi è la possibilità di migliorare l’efficienza della muscolatura sfinteriale con iniezioni locali di PRP.

Il PRP sta per “Plasma Ricco in Piastrine” che viene preparato nello studio del medico autorizzato a partire da un prelievo di 15 ml di sangue dal braccio. In seguito a centrifugazione idonea si estrae il plasma che viene iniettato molto facilmente nello sfintere uretrale esterno per via parauretrale con un minimo di anestesia locale che rende la procedura molto ben tollerata.

Sono necessaria mediamente 3 sedute a un mese di distanza l’una dall’altro per ottenere una risoluzione o almeno un miglioramento anche importante dell’incontinenza.

Correzione chirurgica mininvasiva

Nei casi che non rispondono alle terapie conservative è possibile ricorrere ad un intervento trans vaginale mini invasivo, della durata di 10 minuti, che consiste nell’applicazione di una piccola benderella sintetica ( vedi figura) sotto il canale uretrale, che viene ancorata alla membrana otturatoria dei due lati attraverso un singola incisione vaginale anteriore di 1 cm circa e che consente la risoluzione completa dell’incontinenza nel 90% dei casi.

Pannolini e pannoloni addio una volta per tutte!

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